giovedì 13 dicembre 2012

Saper ascoltare

“Invece le canzoni non ti tradiscono. Anche chi le fa può tradirti, ma le canzoni, le tue canzoni, quelle che per te hanno voluto dire qualcosa, le trovi sempre lì, quando tu vuoi trovarle. Intatte. Non importa se cambierà chi le ha cantate. Se volete sapere la mia delle canzoni, delle vostre canzoni vi potete fidare"


Questa è tratta da Radiofreccia, ed è vero anche secondo me. Ci sono però canzoni che sento da una vita e che magari non ho “ascoltato” veramente, canzoni italiane che sento passare e

domenica 11 novembre 2012

E non ci prendono i quarant'anni

Arriva, è normale che arriva, inevitabile se vogliamo, però sabato mattina ancora non me lo aspettavo; ero spalle alla radio, e forse questo è stato d'aiuto alla vigliaccata, stavo cercando dei fogli in una cartella e prestavo poca attenzione alla pubblicità in onda, ricordo vagamente le parole: giocattoli, bambini, regalo, ed è alla fine che è partita Jingle Bells.
Ora, non è che sono contro il natale, il consumismo e tutte queste storielle,

sabato 27 ottobre 2012

La strada è vita

Quelle corse che servono, quelle in cui vuoi essere da solo, a volte ci vogliono anche queste, ed oggi era il giorno giusto.
A dire il vero neanche preventivato, avrei dovuto far altro e stava piovendo di brutto, alle otto improvvisamente pausa pioggia, senza pensarci, per la paura che ricominciasse, ho infilato maglietta, calzoncini, scarpe, mp3 e via in strada.
Per i primi due km, fino al sottopasso che prendo sempre, tutto regolare, quello lo vedo come il vero ingresso nella corsa, dato che prima di prendere la strada bianca devo attraversarne di trafficate e quindi stare attento.
Il sottopassaggio del treno insomma come porta, e poi la sensazione di essere a casa, sulla “mia” strada, un luogo di tutti in verità, ma stranamente rassicurante, una riga bianca a forma di lampo che taglia dei campi nella quale

lunedì 22 ottobre 2012

400 Metri

400 Metri circa, una delle mie corse più corte, anzi 200, dato che il ritorno l' ho camminato tenendo la mano tra il gluteo dx e la schiena.
Sarebbe stato simpatico avere il Garmin per vedere la distanza precisa, invece ero partito senza orologio per quelle corsette senza pretese: 7,6 km vicino casa, mp3 e il bel sole delle undici e mezza che scaldava alla perfezione, né troppo né poco.
Nemmeno il tempo di finire la prima canzone che ero già nel ritorno, impossibile proseguire, ora aspettiamo lunedi per il responso del fisioterapista.
Non è comunque la mia uscita più corta, ricordo un 250 metri nel 2006, una prova di ripartenza da un' infortunio che invece richiese un' altro mese di stop, come scordare distanze e date quandosono così sciagurate?

lunedì 17 settembre 2012

Incontro tra amici

Credo che per spiegare al meglio la mia ultima Maratona si possano usare le parole pronunciate prima del via da uno degli organizzatori:
-Non è una gara ma un' incontro tra amici ... le premiazioni le deciderò a piacere mio in base ai premi (Molti premi e per tanti) ... il via lo darà il mio collega battendo le mani.
Amo queste gare.

Queste gare perfette nella loro genuinità, dove la moglie di uno dei partecipanti tanto che aspetta si mette dietro ad un tavolo ed aiuta al ristoro, dove ad ogni giro ti chiamano per nome, e dove alla fine si mangia una (Ottima) pizza tutti insieme prima delle premiazioni.
La corsa, citando il mio amico Sergio, è una campestre di 42 km, una Maratona su 14 giri da 3000 metri dento il Parco Otello Buscarini di Forlì.

Il fondo un po' irregolare, le curve a secco e un po' di stanchezza mi aiutano nell' impresa:
4h e 12', il mio peggior tempo di tutti i tempi, un' ora esatta di differenza dal mio personale, in mezzo 22 altre Maratone e tante storie di corsa.
Ho perso tutti i treni possibili, ho provato a forzare nel finale per restare sotto le quattro ore, ma, dati  muscoli e articolazioni a pezzi dovevo alternare tratti di corsa ad altri di cammino, in compenso ho guadagnato un' amico, ho conosciuto il simpatico Giuseppe di Campobasso, con lui ho percorso gli ultimi due giri raccontandoci di tempi, gare e mangiate per l' Italia.
Quello che la 42 km, anzi, la corsa in generale, ti toglie da una parte ti dà in un' altra, non ti delude mai.
E ora riposo!

mercoledì 5 settembre 2012

Sei ore

Chiudo con i post sulle vacanze, per mancanza di tempo non sono riuscito a dare un seguito a quello già inserito, credo che tutti comunque possano andare avanti lo stesso, lo so, è dura ma provateci.

Vengo all' attualità, per modo di dire, dato che sono passati già quattro giorni (Il web ha tempi troppo veloci? Tutto è subito scritto e già vecchio? O forse sono io che sono lento, sono più da blog che da facebook ecco).
Quattro giorni dalla mia prima sei ore, quella di Luco dei Marsi (Aq), 55 km per me, non è che puntassi a niente, solo a correre per sei ore.

La foto della premiazione di categoria può ingannare, io sono quello in mezzo e secondo l' ordine classico dei podi dovrei essere il primo, invece il vincitore è quello a sinistra, io secondo.
Però sono stato il primo a stendermi sul lettino delle massaggiatrici, tempo record: due ore scarse!
 

domenica 19 agosto 2012

Finalmente vacanze! -1

E' strano tornare in vacanza dopo undici anni, intendo vacanza "vera", non i fine settimana fuori casa per correre una gara.
Si perde l' abitudine e non è piacevole, una volta che puoi partire sei disorientato, avverti una strana inadeguatezza a lasciare la normalità, lo scontato. (Tutto va interpretato nel contesto, lo so che ci sono ben altri problemi, tipo perdere un derby o un personale in Maratona sfumato per pochi secondi)

I biglietti per treni che regolarmente tarderanno sono pronti, presi on-line, siamo coperti per le tratte Arezzo-Milano e Milano-Tirano.
Per la coincidenza ci sono dieci minuti, uno ingenuamente prova anche a

domenica 15 luglio 2012

Ancora una volta





Che ci sia qualcosa di inconsueto nei podisti questo si sa, c' è una gara in cui si manifesta una discreta sostanza di questa atipicità, si tratta della Rimini-Verucchio (La mia mezza preferita)
Rimini è solitamente punto d' arrivo, ciabatte sole e abbronzante di giorno, passeggio e discoteca di sera, per il runner è solo la partenza di una gara, un nome come tanti altri nella loro geografia da Garmin, che poi parta dal centro, fregandosene della riviera è un' altro punto a supporto della teoria, c' è anche la la notte rosa ma per 300 individui in pantaloncini corti e scarpe dai colori improbabili è più giusto e ragionevole scappare da tutto questo (Poi magari tornano) e risalire su 21 km di tornanti verso un paese dell' entroterra.
Forse è anche per questo che la corro tutti gli anni, per il suo essere simbolo, per essere estate a modo suo, senza doveri o relazioni col fare comune, semplice sforzo scelto per passione, salite e clima torrido, appagamento ed equilibrio, ancora una volta.

giovedì 5 luglio 2012

L' ora del tagliando

 

Ci sono film che periodicamente devo rivedere, non so perchè, deve trattarsi dello stesso disturbo che costringe Nanni Moretti, come dice in “Caro Diario”, a passare almeno due volte al giorno sul Ponte Flaminio a Roma, sono quelle cose irrazionali che ci procurano piacere, che vanno fatte e basta.
(Se a procurarci piacere fosse sparare in piazza all' impazzata sarebbe un' altro discorso, non terminabile semplicemente con “vanno fatte e basta”).

Uno di quelli che rivedo almeno una volta l' anno è Marrachech Express, un film del 1989 di Gabriele Salvatores, ma siccome io l' ho visto nel 1992 per me è del '92, anno della maggiore età, di Olimpiadi e sommo cazzeggio, un dolce far niente di una qualità quasi professionale (La specializzazione arriverà poco dopo, in un solenne biennio pre-militare).

Era un film visto per caso, registrato dalla tele in vhs e visto senza tanta convinzione,

mercoledì 27 giugno 2012

Tanti auguri Pietro Mennea

Dalla Gazza di oggi, in occasione dei 60 anni di Pietro Mennea:
Perchè uno degli atleti più importanti della storia dello sport italiano non fa parte del sistema?
Il sistema dello sport italiano è composto da gente mediocre.
Io ho qualcosa in più rispetto a chi governa.
Da solo ho svolto il lavorodi 3-4 federazioni messe insieme.
Io produco idee, loro collezionano poltrone.

Grande Pietro, una vita sempre di corsa, troppo avanti per questo mondo fermo, tanti auguri.

sabato 16 giugno 2012

948


Ogni tanto penso che in futuro potrei anche fare una prova di triathlon, avrei difficoltà col nuoto, in verità avrei problemi con tutto; non credo che basti fare una decina di uscite l' anno per definirsi ciclista, e nella disciplina che potrei fare meglio (O meno peggio) ci arriverei già cotto dalle altre due, però mai dire mai.
Chi non ha problemi è invece Federico, un amico che ha corso domenica a Pescara la sua prima prova, e l' ha fatto subito sul 70.3, quella con distanze: 1,9 km di nuoto, 90 km di bici e una bella mezza maratona per chiudere in bellezza.
Non ho idea di come possa essersi sentito Federico, anzi, il 948, quando si è trovato davanti al mare, però sono sicuro che non si è guardato indietro, chi sceglie questo guarda solo avanti e pensa al presente.

Il primo presente come detto sono 1,9 km a nuoto nel mare, notoriamente più difficile che farlo in piscina, senza onde e con i riferimenti della vasca, l' acqua è il primo dei quattro elementi che il triatleta Federico sfida, con la sua pelle sintetica arrivata venerdi e neanche testata prima, meglio così, la testa sarà sgombra da eventuali incertezze post-prova, soffocare i dubbi nella culla: l' istinto del killer.

Il 948 esce dall' acqua dopo 45 minuti, è tempo di mutamenti ora, va fatto di corsa anche questo, adesso si sfida il vento e deve spingere sui pedali, non è un problema, non lo è mai stato per lui, tantomeno oggi che affronta l' infinito, 90000 metri di pedalate prima dell' ultima mutazione, ora è un runner, ed è quello che conosco meglio perchè ho conosciuto Federico così, e ne è nata un' affinità …, boh, non so come spiegarlo, è tanta la gente che corre e tanti sono gli amici conosciuti grazie a questo sport, si può dire che con tutti sei sintonizzato sulla stessa lunghezza d' onda, sulla stessa radio, diciamo che con alcuni hai beccato anche le stesse canzoni ecco.

Ora arriva il fuoco, perchè è quello che c' è nei muscoli quando sono alla disperata ricerca d' ossigeno ma anche nel cuore perchè senti il traguardo avvicinarsi, l' eldorado non è più un miraggio, è a portata,
ma è anche terra, l' ultimo elemento, perchè ora la forza di gravità aumenta, è più difficile alzare le gambe e impostare una corsa regolare e rotonda.
Ma ora non si molla, non più, farlo vorrebbe dire tradire il se stesso che ha nuotato nel mare e sfidato il vento in equilibrio su una bici, tradire il se stesso che ha sottratto momenti preziosi alla vita privata, al lavoro, agli affetti, a tutto quanto per essere qui, ora e per sempre.

Come da copione il 948 non molla e chiude alla grande, dopo la finish-line torna Federico.

Da poco triatleta, o forse da sempre, perchè uomini di ferro si nasce, non si diventa.

giovedì 17 maggio 2012

In attesa del Giro


Martedi Giro d' Italia ad Assisi, non è che passa, c' è proprio l' arrivo; imperdibile.
A dire la verità avrei da fare, ma l' apprezzamento del cazzeggio è proporzionale ai doveri che si sono evitati, se non hai niente da fare sono buoni tutti, io ci penso, valuto per dieci lunghi secondi, e poi mi rimprovero che queste indecisioni non le dovrei avere, è roba da grandi.


Il traguardo è in Piazza del Comune, ci arriveranno salendo da Rivotorto, non sarà lo Zoncolan però ci sono punti impegnativi, 5 km finali per una pendenza media all' 8,8 % con tratti al 15%.
Parcheggiamo ai meno 5 e saliamo verso l 'arrivo in cerca del tornante perfetto, o crudelmente, del tratto in cui per la ripidità rallenteranno e sarà possibile vederli meglio, siamo dentro l' attesa, molti ci sono da Ottobre, da quando viene svelato il Giro e sulla riga nera che si sgroviglia per lo stivale cercano una corrispondenza con la propria città, o per lo meno qualcosa vicino.


Perchè la vera essenza è l' attesa, e per spiegare l' attesa valgono le parole di Louis Armstrong riguardo al Jazz: « Se mi chiedi di spiegarti cos'è il jazz, amico, non lo capirai mai. »
E' una bella e calda giornata di Maggio, una birretta ci sta bene e ce la spariamo quando si torna indietro dall' arrivo, poi ci si piazza ai meno 2,5 km circa, aspetteremo qui.
L' avvicinamento dei corridori si indovina dall' aumento progressivo della velocità dei mezzi che li precedono, la strada si fa sempre più stretta, eccoli che salgono verso di noi, arrivano da quel sabato di Ottobre, davanti si riconoscono Pozzovivo, Scarponi e Kreuziger, nel primo gruppo alcuni mi sfuggono, poi quelli senza ambizioni di classifica o i velocisti, a gruppetti o da soli.


Tutti cerchiamo la maglia arcobaleno di Mark Cavendish, l' uomo più veloce del mondo, e arriva, boato.
Dopo sapremo che ha vinto Rodriguez ed è la nuova maglia rosa, facciamo di nuovo un giro al centro di Assisi e intorno ai pullman delle squadre, mezzi spettacolari, incontriamo molti ciclisti; Basso, Cunego, Scarponi, Agnoli, Esjedal, Ulissi...
Riscendiamo verso l' auto e lungo la strada è come se non fosse successo niente; transenne, striscioni e km, per oggi la festa (Gratuita) è finita, tutto è sparito tranne le scritte sulla strada, tutto è finito, rientriamo a casa, nell' attesa del prossimo passaggio.

venerdì 4 maggio 2012

Miglior Pistola

 

Sembra certo che dopo Stallone in Rambo rivedremo Tom Cruise nei panni di Maverick, il pilota di caccia americani che negli anni ottanta "sbancava i botteghini", lo so, è un' espressione orrenda, però sbancava veramente.

Ricordo che andai a vedere Miglior Pistola (Traduzione a cxxxo) con un amico, ci accompagnò suo padre in una domenica pomeriggio d' inverno con la sua 127 Sport nera, visto il film, come tutti i maschi (Maschietti via, io ero tredicenne) presenti in sala sognai di diventare un pilota d' aerei, desiderio subito svanito ai primi gol della Domenica Sportiva, quando tornai all' aspirazione ''Calciatore di Serie A'', tutte le femmine invece sognarono di diventare ragazze di Tom Cruise, al limite Val Kilmer (L' antagonista che però alla fine diventa amico).

C' è troppo revival anni ottanta mi sembra, come se per noi 35/40 enni ci sia da ricercare cose buone solo nel nostro passato, strano, eppure il presente sembra così accogliente, come ad Heidi ci sorridono i Monti.

mercoledì 4 aprile 2012

Gente sfacciata

Bossi: «Denuncerò chi ha utilizzato i soldi della Lega per sistemare la mia casa»

Anche io se becco quello che mi sta sistemando il giardino...

martedì 3 aprile 2012

Elogio della fuga

Ultimo libro acquistato: Elogio della fuga di Henri Laborit, dalla retrocopertina:

Quando non può più lottare contro il vento e il mare per seguire la sua rotta, il veliero ha due possibilità: l’andatura di cappa (il fiocco a collo e la barra sottovento) che lo fa andare alla deriva, e la fuga davanti alla tempesta con il mare in poppa e un minimo di tela.
La fuga è spesso, quando si è lontani dalla costa, il solo modo di salvare barca ed equipaggio.
E in più permette di scoprire rive sconosciute che spuntano all’orizzonte delle acque tornate calme.
Rive sconosciute che saranno per sempre ignorate da coloro che hanno l’illusoria fortuna di poter seguire la rotta dei carghi e delle petroliere, la rotta senza imprevisti imposta dalle compagnie di navigazione.

Come non leggerlo?

mercoledì 21 marzo 2012

mercoledì 22 febbraio 2012

Prenderla come viene



Ogni Maratona è un' avventura, un avvenimento epico nella propria esistenza, qualcosa che meriterebbe di essere raccontata come si deve, da qualcuno bravo veramente, un fuoriclasse alla Joyce (Il suo “Ulisse” di oltre 700 pagine si svolge in una sola giornata e nella struttura rappresenta l' Odissea di Omero, c'è anche dell' altro ma già così rende l' idea).
Perchè sono tanti gli stati d' animo che si attraversano, tanti i pensieri, tante le difficoltà e altrettanti i momenti esaltanti, certe 42 km sono montagne russe tremende.

Prima della partenza si salutano gli amici, si consegna la borsa, si fa una sgambatina leggera, ci si appunta con le spille il nome che avremo sulla strada, non necessariamente in quest' ordine, ma comunque tutto prima di essere al km zero, con la mano sul cronometro e le orecchie in attesa.

Il primo km è quello che vola via sempre che nemmeno te ne accorgi, senti il Garmin che suona per la prima volta e scopri hai passato gran parte della prima frazioncina ad evitare gli altri podisti.
Raggiungo Wonder Woman e impostiamo un passo a 4' e 45'' al km, un' andatura che in allenamento teniamo bene, su una prima parte favorevole e con un clima che aiuta, sembra una passeggiata, non lo sarà.

I primi km passano tranquilli, all' inizio si affianca a noi Pierluigi The Rock, è in forma e dopo un po' allunga, poi un ragazzo di Perugia conosciuto online su Running Forum e ne approfittiamo per conoscerci di persona, poi Luca il Presidentissimo che fa la mezza, intanto siamo regolari fino alla cascata (12° km), perfetti fino al bivio 21-42 km, usciti da Terni inizia la pioggia, abbastanza fastidiosa e insistente, al 24°/25° iniziamo a perdere colpi, WW accusa dei dolori muscolari e preferisce non forzare, convertiamo la prova in lungo-lento, comunque mettermo km in cascina.

Il drittone intanto sembra non finire mai, c' è poca luce e si corre controvento, non manca niente per divertirsi insomma, poi finalmente, intorno al 30° ecco il bivio a sinistra che ci porta nel km sterrato, un ponte di legno da atraversare e siamo alla Parigi-Roubaix, non si corre sul pavé però ci si sporca, e questo da maggior prestigio ai nostri sforzi, al ristoro mangio un Pan di stelle e bevo una Coca, una battuta con l' animatore poi di nuovo a pestare sulle caviglie che iniziano a stridere.

Si torna sull' asfalto e per alcuni km chiacchieriamo con un nuovo amico, un podista alla sua 250° Maratona, tutti e tre tiriamo a finire alla meno peggio, al ristoro dopo ci perdiamo di vista, io e WW beviamo da fermi, l' uomo bicentenario va.
Si naviga a vista, quello che viene viene, poi rientrati a Terni una frustata d' orgoglio e tentiamo di stare sotto le 3h e 40', se vuoi un obiettivo* lo trovi sempre, anche quando è andata storta è giusto lottare per qualcosa, e allora spingiamo e razziamo le ulime forze, non basterà, 37 secondi ci buttano senza pietà dalla parte sbagliata del risultato.

Perchè sempre risultato si chiama, non esistono tracolli o fallimenti ma solo risultati, a volte buoni a volte meno, prendiamola come viene e guardiamo avanti, dopo ognuno di essi c' è un' altra strada che riparte e ci aspetta.
A me stamattina mi aspettava il mio giro perfetto, i miei classici 7,6 km dove scaricare dolori post-gara e microtraumi, la prima corsa dopo la Maratona, quella che veramente ti riordina.

martedì 3 gennaio 2012

Con 24 secondi



Dicembre è volato via, non sono riuscito ad aggiornare il blog con il resoconto della Maratona non fatta di Pisa, d' altronde se non l' ho fatta che racconto?
Fisicamente non ero al meglio e senza tante preoccupazioni ho deviato per la mezza, per sfruttare comunque il periodo di allenamenti mi sono iscritto alla Maratona di San Silvestro a Calderara di Reno.

Quindi per il terzo anno consecutivo sui 12 giri da 3,500 km, cinque curve a destra e una a sinistra, gli iscritti sembrano sempre gli stessi, è un rito più che una gara.
Il primo giro è un ritorno su sentieri conosciuti, un riprendere confidenza con il tracciato piatto e scorrevole, con tratti di strada visti e rivisti.
Spingo a tutta da subito, non voglio rimorsi, nei primi giri entrano a farmi compagnia anche due amici che fanno la gara a staffetta, quindi ho tutto dalla mia; clima, percorso e lepri, motivi in più per non mollare quando verrano tempi peggiori.

Tempi che arrivano puntuali al 32/34° km, sono al mio limite ed ho un calo, non un crack ma una lenta e regolare deriva, testimoniata dai passaggi che rivedo dopo su TDS.
Cerco di tenermi a galla in tutti i modi, provo a sfruttare il tratto un po' favorevole (E' impercettibile ma a questo punto i sensi si affinano) per rientrare nel passo dell' inizio, cerco appigli mentali, tutto quello che non mi faccia pensare alla fatica che grida nei muscoli.

Così gli ultimi due giri sono un continuo tener duro, un non voler mollare, ho capito che non farò il tempone ma voglio comunque il meglio, l' ultimo km sfodero un disperato 4'22'' di passo e miglioro il PB di 24 secondi, se non avessi raschiato tutto (Veramente tutto) in quell' assalto finale non ce l' avrei mai fatta.
Prima di farmi infilare la medaglia devo appoggiarmi ad una transenna, è la mia 18° Maratona o ultra e non sono mai arrivato così sfinito, la sera poi crollerò dal sonno in casa di amici intorno alle undici confermandomi un pessimo compagno per la fine dell' anno.

Ho cercato su you tube se ci fosse una canzone o qualcosa da inserire con il tema 24 secondi, cliccando, tra le altre cose scopro che in 24 secondi c' è chi: ci prepara una pizza, chi ci risolve il cubo di Rubik, chi ci rulla una canna, chi ci fa gol al Barcellona (Pato), chi risolve il gioco del 15 ecc..., io ci miglioro il mio personale in Maratona!