martedì 27 luglio 2010

Finalmente su Correre!

Non sono nelle classifiche naturalmente, però in ben due foto:

sabato 3 luglio 2010

Pistoia-Abetone

Ieri sera prima uscita dopo l' Abetone, (Già chiamo la gara confidenzialmente), tre giorni di recupero e via di nuovo, anche perché sabato ho la mia classica, la Rimini-Verucchio, altra salita.
Le gambe stanno benissimo, solo un leggero fastidio in basso alla schiena, morale ottimo perché ho spostato i miei limiti, i miei confini, otto km più avanti e più in alto.

Chi corre conosce sicuramente la gara in questione, chi non corre basta che guardi l' altimetria per avere un' idea:

La vigilia è una bella serata a zonzo per Pistoia in buona compagniacelere per
cena birra e pizza, poi a dormire in camper.

La partenza della gara è alle sette e trenta, tre/quattro km di rodaggio e già c' è un caldo tremendo, non sono le otto e grondo sudore, per fortuna appena fuori città la "cappa" si allenta, si passa il ponte del 5' km e inizia la prima salita, dieci km da prendere con le molle, non bisogna sprecare niente adesso per non pagarla poi, si deve salire tranquilli e prendere tutti i ristori e gli spugnaggi.

La prima passa bene e così anche la seconda che risulta molto più dolce, quella che mi resta indigesta è invece la discesa dopo, troppo lunga e ripida, i muscoli iniziano ad essere stanchi e non tengono gli equilibri come dovrebbero.
Poi la strada rispiana e si corre fino ai piedi della salita finale.
Fino a qui abbiamo attraversato piccoli centri in festa o gruppetti di case con gente che non vuol perdersi il nostro passaggio.

Intanto le auto, le bici e le moto al seguito sembrano aumentare, si vanno tutti a posizionare per i mitici tornanti degli ultimi 10000 metri, per un giorno abbiamo un vero pubblico, tipo tappa alpina del giro, è magnifico, ogni tanto c'è qualcuno che ti incita, ti offre da bere (Per me un caffè al 44' km da una signora col thermos), ti impedisce di mollare.

Inizio a combattere con i crampi, i guard-rail finali saranno ottimi appoggi per lo stretching, sono costretto ad alternare tratti di corsa a tratti di cammino, conosco altri podisti nelle mie condizioni e scambio con loro alcune battute.
I km passano più lenti ma passano, sono numeri incredibili che vedo per la prima volta lungo una strada: 47,48,49.

Il 50 non lo vedo, non so se ci sia o meno, in lontananza sento il classico brusio dell' arrivo con lo speaker che chiama per nome tutti quelli che arrivano, sono costretto allo stretching ancora a duecento metri dal traguardo, poi riparto e mi godo il tappeto (Rosso? Boh?), gli applausi e il mio nome al microfono.

Da pochi secondi sono un ultramaratoneta, mi mettono al collo la medaglia e sulle spalle la mantellina per coprirsi, o forse è il mantello da supereroe?
Forse è quello, anzi, da ultraeroe!

(Flash: ristoro tutto composto da bambini, servono un bicchiere con acqua, zucchero e limone, cose semplici e pulite servite col cuore)