Ogni
tanto penso che in futuro potrei anche fare una prova di triathlon,
avrei difficoltà col nuoto, in verità avrei problemi con tutto; non
credo che basti fare una decina di uscite l' anno per definirsi
ciclista, e nella disciplina che potrei fare meglio (O meno peggio)
ci arriverei già cotto dalle altre due, però mai dire mai.
Chi
non ha problemi è invece Federico, un amico che ha corso domenica a
Pescara la sua prima prova, e l' ha fatto subito sul 70.3, quella con
distanze: 1,9 km di nuoto, 90 km di bici e una bella mezza maratona
per chiudere in bellezza.
Non
ho idea di come possa essersi sentito Federico, anzi, il 948, quando
si è trovato davanti al mare, però sono sicuro che non si è
guardato indietro, chi sceglie questo guarda solo avanti e pensa al
presente.
Il
primo presente come detto sono 1,9 km a nuoto nel mare, notoriamente
più difficile che farlo in piscina, senza onde e con i riferimenti
della vasca, l' acqua è il primo dei quattro elementi che il
triatleta Federico sfida, con la sua pelle sintetica arrivata venerdi
e neanche testata prima, meglio così, la testa sarà sgombra da
eventuali incertezze post-prova, soffocare i dubbi nella culla: l'
istinto del killer.
Il 948 esce dall' acqua dopo 45 minuti, è tempo di mutamenti ora, va
fatto di corsa anche questo, adesso si sfida il vento e deve spingere
sui pedali, non è un problema, non lo è mai stato per lui,
tantomeno oggi che affronta l' infinito, 90000 metri di pedalate
prima dell' ultima mutazione, ora è un runner, ed è quello che
conosco meglio perchè ho conosciuto Federico così, e ne è nata un'
affinità …, boh, non so come spiegarlo, è tanta la gente che
corre e tanti sono gli amici conosciuti grazie a questo sport, si può
dire che con tutti sei sintonizzato sulla stessa lunghezza d' onda,
sulla stessa radio, diciamo che con alcuni hai beccato anche le
stesse canzoni ecco.
Ora
arriva il fuoco, perchè è quello che c' è nei muscoli quando sono
alla disperata ricerca d' ossigeno ma anche nel cuore perchè senti
il traguardo avvicinarsi, l' eldorado non è più un miraggio, è a
portata,
ma
è anche terra, l' ultimo elemento, perchè ora la forza di gravità
aumenta, è più difficile alzare le gambe e impostare una corsa
regolare e rotonda.
Ma
ora non si molla, non più, farlo vorrebbe dire tradire il se stesso
che ha nuotato nel mare e sfidato il vento in equilibrio su una bici,
tradire il se stesso che ha sottratto momenti preziosi alla vita
privata, al lavoro, agli affetti, a tutto quanto per essere qui, ora
e per sempre.
Come
da copione il 948 non molla e chiude alla grande, dopo la finish-line
torna Federico.
Da
poco triatleta, o forse da sempre, perchè uomini di ferro si nasce,
non si diventa.
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