martedì 30 settembre 2008

Zavorra

Per fortuna molto raramente ho dei mal di testa, però grazie alla corsa so riconoscere meglio i segnali che il mio corpo mi invia e decifrarli.
Il leggero fastidio che sentivo crescere, il famigerato "cerchio"era facilmente riconducibile ad una mattinata impegnativa al lavoro, non tanto nel senso pratico ma in quello mentale; tre lavori veloci e fuori sede, ferramenta per rifornimento "volante " per non arrivare in banca e in posta alle dodici, orario di punta.
Finito tutto, il pomeriggio di fretta sul posto abituale.

Sapevo che una sgambata avrebbe risistemato tutto, sono partito senza mp3 dopo tanto tempo, volevo stare solo con me, l'unica musica quella dei miei passi e del mio respiro.

Un po' alla volta la zavorra è rimasta alle spalle; scadenze, mutui, bollette, Berlusconi Veltroni e compagnia brutta, alla fine dei quaranta minuti anche il mal di testa era sparito, deve essere rimasto indietro con le preoccupazioni sprofondato in un buco nero dello spazio e del tempo.

domenica 28 settembre 2008

Le discese ardite e le risalite

Ieri bell'allenamento di gruppo, strada impegnativa con ascesa durissima e cenone finale.
Il percorso scelto per arrivare al ristorante misurava 26 km, io ne ho percorso meno della metà, 12 km, ho lasciato l'auto in una piazzola proprio all'inizio delle salite ed insieme ad altri due amici abbiamo scalato il tratto più duro.

Abbiamo incontrato e superato qualcuno degli altri avvantaggiati dal fatto di essere più freschi, due belli strappi e due discese spezzagambe prima della salitona finale di circa un km.

Come detto erano dure anche le discese, la pendenza era rilevante e non permetteva di tirare il fiato, ho lasciato le gambe girare da sole, il provare a frenare era più stancante, in fondo all' ultima abbiamo attraversato un ponticello, segnale dell' ultimo km, da lì in avanti muti e testa bassa, meglio non guardare la strada ancora da percorrere.

Una volta arrivati bella doccia e grandioso cenone, anche uno sport individuale come la corsa offre bellissimi momenti di gruppo, anzi, forse i migliori sono proprio i "dopo", quando davanti ad un bel piatto di cappelletti e ad un bicchiere di rosso si raccontano imprese come quella di ieri, avventura segnata dalle discese ardite e da risalite, come dice Battisti nella canzone "Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi".

La canzone è la stessa in cui dice "Come può uno scoglio arginare il mare...", ieri c'era uno scoglio, noi siamo stati mare, come poteva arginarci?

venerdì 26 settembre 2008

Pane e strada

Mercoledi per pranzo Pane e strada, semplice ricetta per un momento duro.

Ne avevo proprio bisogno, era una giornata densa di impegni, sapevo che la sera non sarei potuto andare, erano due giorni che non mi "scaricavo", allora mi sono creato uno spazio nel mio tempo.

Alle dodici e quindici ero on the road, nel pezzo di mondo che ho creato io, via al cronometro e quello è il tempo zero, 37' minuti solo per me, dentro di me, come compagni i pezzi dell'mp3, colonna sonora di una vera fuga dalla routine.

Poi si torna nel mondo reale, quello di mutui e bollette, però con in bocca sapore delizioso di sana fatica.

lunedì 22 settembre 2008

Quando i conti tornano

Correre è fare i conti con la la fatica e con se stessi, tutte le volte.

Che sia una semplice sgambata o una competizione si sommano e si sottraggono i nostri valori mentali e fisici del momento.

Ci sono delle occasioni esaltanti in cui i conti sembrano tornare, tutto fila liscio, la strada scorre veloce sotto le suole e il cuore "lavora" bene, la gara di ieri a Ponte San Giovanni è stata così per me, 9 km alla media di 4'10" l'uno, niente male se penso che circa 40 giorni fa mi trascinavo con le stampelle.

Quando tutto va bene è un momento magico, l' espressione algebrica di una forma ritrovata, l'incognita x diventa improvvisamente un numero, la soluzione a tutto, un enigma risolto che pare rimetterci in sintonia col mondo, è tutto più bello quando i conti tornano!

martedì 16 settembre 2008

Enter running



Non fate partire il filmato fino a quando non ve lo dirò nel testo.

Provo a farvi entrare nella mia corsa di stasera per raccontarvi della canzone che mi ha spinto in salita, una salita che faccio sempre, di quelle che non amo, fosse un bel muro almeno ci sarebbe la sensazione di fare qualcosa di eroico, invece è una di quelle in leggera pendenza su un rettilineo di 700 metri, nascosta da una doppia curva mi aspetta sempre per spezzarmi gambe e fiato, ma ci sono sere come questa in cui non ce la fa, sono io a spezzarla, vi racconto come e grazie a chi.

Il tratto è più o meno al 5° dei 7,5 km in programma, circa duecento metri di sterrato che preannunciano la risalita verso il livello da cui sono venuto in forma e saltellante, già con la testa pronto ad affrontare quel drittone in ascesa, poi una curva a destra e una a sinistra per una chicane tra un gruppetto di case, il solito mini-cane che stranamente non si lancia come un indemoniato verso il cancello per abbaiarmi, forse ha capito anche lui che oggi non c'è n'è per nessuno, i cani certe cose d'altronde le sentono prima, come i terremoti e le eclissi.

Ultima curva a destra e finisce il pezzo sull'mp3, con un tempismo eccezionale parte quello dopo, una sincronia da film, di quelle suggestive in cui il protagonista viene inquadrato al rallentatore, ora potete far partire la canzone del filmato, immaginate circa 700 metri d'asfalto in salita costante davanti agli occhi, nelle orecchie i Motorhead con Enter sandman che scaldano i motori-chitarre, con questo pezzo passa tutto, con la sua carica divoro l'asfalto e arrivo bene, un po' affannato ma "in gamba", curvo a sinistra e mi riprendo un po' su un tratto in pianura.

La canzone parla di un bambino che ha paura di addormentarsi per colpa degli incubi che potrà avere, anch'io ne avevo uno, mi aspettava dietro una curva, da stasera con l'aiuto di questo brano non ce l'ho più.

domenica 14 settembre 2008

Ri-cadute

Ore decisive per l'Alitalia, non si sa se continuerà a volare oppure no, io intanto continuo, stamattina infatti alla gara svoltasi nella mia città natale, dopo circa un km mi sono ritrovato steso sul fianco destro all'uscita di una curva (Era una gara podistica, non pensate ad un pilota di moto gp che "apre" il gas dopo averla affrontata).

Niente di grave, mi sono sentito un braccio amico sotto il mio che mi aiutava a ripartire e via.

Mi hanno tradito quei sanpietrini del centrocittà in cui sono cresciuto, resi viscidi dalla pioggia, quei blocchetti di pietra sui quali durante i miei giochi di bambino sono caduto tante volte.

La corsa di oggi mi ha riportato, per pochi attimi, indietro nello spazio e nel tempo, a quando con meno pensieri e meno seccature mi sbucciavo allegramente le ginocchia nelle strette vie della mia infanzia.

mercoledì 10 settembre 2008

Buchi neri

Stamattina è iniziato al Cern di Ginevra l' esperimento-progetto che ha destato molto interesse in questi ultimi giorni, attenzioni penso dovute più alla sua presunta pericolosità che alla sua reale comprensione da parte della gente della strada.

Recentemente su questo fatto si sono sentite molte opinioni, tra le quali appunto il fatto che sia estremamente pericoloso se venisse creato un buco nero, buco che potrebbe inghiottire in breve tempo tutta la terra, io non so se sia attendibile o meno questa ipotesi (Mi occupo di mobili...).

Comunque stamattina alle 9:45 è iniziato il progetto che in sostanza cercherà di ricreare le condizioni del Big Bang che ha generato l'universo.

Stasera dando un' occhiata veloce ai quotidiani on-line mi sono fermato sulla notizia riguardante Emilio Fede, il celebre Direttore del telegiornale? di retequattro accusa Roberto Saviano di aver cavalcato l'onda di Gomorra per ottenere celebrità e guadagni, Fede che attacca Saviano, ci ripenso; Fede che attacca Saviano, ancora; Fede che attacca Saviano, ma siamo sicuri che a Ginevra sia andato tutto bene?
Non è che avranno stravolto il senso delle cose?

domenica 7 settembre 2008

Verso un futuro conosciuto



Stamattina 11,9 km alla ricerca della forma, bel giro, la gamba quasi c'è ma manca ancora la sensazione di benessere continuo, bei momenti intervallati da tratti "pesanti".

Però è bello anche così, riconquistare secondo per secondo, metro dopo metro i vecchi stati d'animo, riprovare dopo ogni stop forzato le impressioni degli inizi, però avanzando verso un futuro conosciuto, al contrario delle prime volte in cui mi chiedevo a cosa andassi incontro con quelle mie uscite di corsa.



Consiglio un film che ho visto stasera: Cappuccetto rosso e gli insoliti sospetti.

venerdì 5 settembre 2008

One Days a Lion

Mentre scrivo sto ascoltando One days a lion, un EP della band omonima, band nata come collaborazione tra Zack De La Rocha, vocalist dei Rage Against The Machine e Jon Theodore, batterista dei Mars Volta.

Ho apprezzato molto Zack con i Rage, il suo modo di cantare e il suo impegno sociale, non potevo non ascoltare questo mini-disco di 5 pezzi, consiglio per chi corre con mp3: da servire già caldi, ideale per ripetute lunghe o per un medio veloce.

Per quanto riguarda la mia ripresa ieri sera uscita di 11 km in compagnia di due wonderbaby, ritmo buono, ma ancora mi mancano le sensazioni di piacere che riesce a dare la corsa, a tratti le ritrovo ma non sono in forma al momento; un ginocchio a Luglio e dolori allo stomaco a fine Agosto mi hanno frenato.

Non mi abbatto però, ho avuto troppi contrattempi nella mia "carriera" sportiva per non sapere che il giorno che tornerò al top sarà bellissimo, sarà il mio One Days Of a Lion !

lunedì 1 settembre 2008

Correndo tra i campi di cotone



Alle sette di stasera prima uscita di Settembre, 7,5 km a passo tranquillo, senza condizionamenti da cronometro, a "sensazione" nella lingua dei runner.

Nell' mp3 un mix di canzoni a sequenza casuale, avevo però inserito 3/4 pezzi di Sam Cooke che il lettore ha riprodotto in fila, già al primo invece di correre tra due campi di tabacco ero tra due di cotone, nell' America di fine '800, perchè è da là che è partito il Soul di Sam Cooke.

Soul, che tradotto sarebbe anima, è un termine utilizzato dagli anni '60 per indicare una parte della musica nera (In questo caso quella che riconduceva per forma e stile al gospel), genericamente Black Music indica una varietà di stili influenzati o provenienti dalla cultura degli afroamericani, gli antichi schiavi prelevati a forza dall'Africa e piazzati nelle piantagioni.

Se ascolti il soul, la musica dell'anima, senti l'eco dei canti di quei primi schiavi, credo che succeda anche in generi più moderni come rap o rhythm and Blues, nipoti del soul.
Ci vogliono buone orecchie per coglierli quei motivi, quelle risonanze, ma la corsa fa anche questo, in una normale giornata di fine estate ti aiuta a captare suoni provenienti da più di un secolo fa.