martedì 27 ottobre 2009

Uccidiamo il chiaro di luna - Si, Leone!











Dopo due giorni di riflessione posso dire che la mia Maratona di Venezia è stata un' esplosione controllata, come quelle dei palazzi che vengono fatti cadere su se stessi per provocare meno danni possibili, una distruzione se vogliamo anche spettacolare, interessante da vedere.

Sapevo che con 4'37'' al km sarei partito troppo vicino al mio limite, però Maratona è (Anche) questo, è provare a oltrepassare quel confine e come dichiarato ho provato fin dal primo metro, nonostante avessi vivissimi ricordi di quella di Roma in cui camminai-corricchiai dolorante per i km finali.

Della mia squadra siamo in 5 a tentare le tre ore e 15', tutti nella prima griglia, dietro i top runner, a me alla partenza sembra sempre di sentire sopra le teste un aria "carica" di sogni, paure, emozioni, aspettative, il via dato alle 9:30 scuote tutto questo, qualche secondo senza pensare niente poi ci sono i primi 100-200 in cui ricerco i compagni.

Tutto a posto, facciamo i primi km in due, più avanti ritroviamo gli altri tre, mi sembra intorno al 10° km, facciamo un tratto insieme poi uno di noi (il Moro di Venezia) preferisce stare qualche metro più avanti e si stacca, è quello più in forma, ha una bella corsa e si capisce subito che ce la farà.

Corriamo in quattro ed è esaltante, si parla poco però ci si capisce a gesti, si "tira" l' andatura e si prendono bottiglie e spugne a turno, degli iniziali trenta km da segnalare la prima sensazione di stanchezza in arrivo intorno al 25° e la gente presente in molti punti, cerco di dare il cinque a tutti i bambini che allungano la mano verso di noi.
Per un attimo penso che sarebbe stupendo arrivare tutti insieme, ne uscirebbe una delle mie più belle immagini podistiche.

Entriamo al Parco San Giuliano e i Fab Four iniziano a sciogliersi, uno accusa un dolore al polpaccio, però non molla, io mi devo fermare al ristoro, ho bisogno di non seguire più nessuno.
Uno si volta dispiaciuto, ma non si deve fermare e gli dico che va tutto bene.

In effetti riparto benino, li vedo davanti per un po' ma il mio passo oramai è di venti secondi più lento, esco finalmente dal parco, per me il tratto più brutto, l' ho vissuto come un labirinto, poi si esce e ci si trova sul famoso Ponte Della Libertà, 4 km di rettilineo vista Venezia che non arriva mai, un tapis-roulant pieno di gente.

Qualche tratto sono costretto a camminarlo per dei dolori alle gambe che mi fermano, però anche qui c'è tifo e si trovano forze nascoste, non è stato terribile come pensavo, sarà che a forza di sentirlo nominare me lo immaginavo un inferno, c' è da dire però che le condizioni meteo erano vicine all' ottimo, con un po' di vento sarebbe stato diverso.

Scendiamo dal Ponte e siamo al porto, qui mi fermo e faccio stratching, cerco qualche faccia conosciuta tra i passanti (Siamo 34, arriverà qualcuno dei miei) , nessuno, riparto, sono sul punto più bello della gara: contorno mozzafiato e gente calorosissima.
I 14 ponti finali passano bene, se non ci fosse gente avrei messo 10/15 minuti di più, ogni tanto dei dolori mi bloccano, lancio grida sorde, arrivano improvvisi che a volte non ce la faccio a trattenermi, ma non voglio fermarmi del tutto e il tifo non me lo permette.

Prima dell' ultimo(O penultimo?) ponte, dove il percorso si allarga un po' ho vissuto uno di miei momenti sportivi più esaltanti, ho infatti avuto il pubblico tutto per me; in quel momento non eravamo molti runner, a circa metà mi sono spostato a sinistra perchè fermato da dei dolori, per due volte, ho sentito un boato che diceva di tutto: "Vai...Non mollare...Tieni duro...Ecc...", con le lacrime per l' emozione ho attaccato il ponte davanti (Sembrava molto alto, sarà la fatica) come Pantani attaccava le montagne.
Altri dolori ed altre grida mozzate poi sotto il cronometro che segna 3h32'33'' (3h32'14'' Real time), mica male però!

No, a pensarci non è male, ho attaccato finchè ho potuto, ho gestito bene la crisi, ho resistito a dolori laceranti, non avrò spostato le lancette del mio personale, ma credo di avere spostato i miei confini, le mie soglie, quindi mi rispondo da solo alla domanda del post di ieri, Leone? Si, Leone!*

*(La Maratona è lunga anche da interpretare una volta corsa)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho letto il tuo post tutto d'un fiato (compreso quello precedente. Sei stato un vero guerriero. Hai lottato pur con tutte le tue forze segnando un tempo di tutto rispetto, nonostante le fastidiose problematiche che purtroppo in una gara come la maratona possono verificarsi. Il pubblico da come lo descrivi dev'essere stato un vero carburante di scorta. Devo dire che la gente in queste occasioni tira fuori spesso il meglio di sè.
Buona fortuna per la tua attività!

Ps: il prossimo appuntamento ora è Firenze giusto? ciao ciao

Anonimo ha detto...

Scusa gli errori che ci sono nel precedente commento.

Leonechecorre ha detto...

Ciao Maurizio, grazie sia per aver letto le mie fatiche sia per averle apprezzate, Firenze è dietro l' angolo (Ma ancora devo tornare a correre, forse oggi ai 3 all' ora)
Grazie per gli auguri dell' attività!