domenica 24 agosto 2008

Quando gli americani non fanno gli americani

Mi piace quando gli americani non fanno gli americani, in queste Olimpiadi è successo nella pallacanestro.

Fuori con la Grecia ai mondiali del 2006 in Giappone e fuori dall' Olimpiade 2004 per la certezza di essere troppo forti.

Adesso dovevano vincere per forza, tornare squadra al di là delle giocate dei singoli.

Sono riusciti a farmi seguire tutte le loro partite importanti, io non sono un grande appassionato, però credo che sia impossibile non apprezzare una stoppata di LeBron James o un canestro di Kobe Bryant, questi due catalizzano più attenzioni di tutti certo, ma anche il resto del team è di fuoriclasse, su un campo di calcio sarebbe come mettere insieme Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo (Così capiamo tutti).

L'unico momento in cui la loro certezza di superiorità controllata si è screpolata, è stato quando Bryant, dopo un canestro da tre punti importantissimo, quello che ha segato le gambe ad una Spagna caricata e in rimonta, si è fermato e si è portato l'indice davanti al viso per zittire tutti.

Roba da niente però a pensare la fatica fatta per controllarsi in due settimane olimpiche, un piccolo sfogo consentito se sei il numero uno condannato a vincere.

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