domenica 28 settembre 2008

Le discese ardite e le risalite

Ieri bell'allenamento di gruppo, strada impegnativa con ascesa durissima e cenone finale.
Il percorso scelto per arrivare al ristorante misurava 26 km, io ne ho percorso meno della metà, 12 km, ho lasciato l'auto in una piazzola proprio all'inizio delle salite ed insieme ad altri due amici abbiamo scalato il tratto più duro.

Abbiamo incontrato e superato qualcuno degli altri avvantaggiati dal fatto di essere più freschi, due belli strappi e due discese spezzagambe prima della salitona finale di circa un km.

Come detto erano dure anche le discese, la pendenza era rilevante e non permetteva di tirare il fiato, ho lasciato le gambe girare da sole, il provare a frenare era più stancante, in fondo all' ultima abbiamo attraversato un ponticello, segnale dell' ultimo km, da lì in avanti muti e testa bassa, meglio non guardare la strada ancora da percorrere.

Una volta arrivati bella doccia e grandioso cenone, anche uno sport individuale come la corsa offre bellissimi momenti di gruppo, anzi, forse i migliori sono proprio i "dopo", quando davanti ad un bel piatto di cappelletti e ad un bicchiere di rosso si raccontano imprese come quella di ieri, avventura segnata dalle discese ardite e da risalite, come dice Battisti nella canzone "Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi".

La canzone è la stessa in cui dice "Come può uno scoglio arginare il mare...", ieri c'era uno scoglio, noi siamo stati mare, come poteva arginarci?

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