lunedì 23 marzo 2009

Marcia su Roma - Il giorno dopo

Con la gara di ieri finisce anche la mia serie di post "Marcia su Roma" iniziata con la preparazione a questa Maratona, chi abbia marciato su chi non mi è ben chiaro, a dire la verità il calpestato mi sento più io.

Non so da dove partire per raccontare la storia di questa Maratona, o forse si, non so perchè ma di tutte le cose che possono succedere in 42 km (Dolori, conoscenze, pensieri ...) quella che mi si è piantata nella testa è un bambino timido in via del Corso circa al 36° km che mi incita mentre cammino distrutto dai crampi rasente una transenna, è con suo padre e mi dice: "Bravo, dai!", ma non come il pubblico che lo urla a caso a tutti, lui lo dice quasi sottovoce per paura di disturbare, lo dice solo a me e fa un sorriso, poi si ritrae un po', quasi si aspettasse una reazione strana, non si sa mai con i grandi..., ho cercato di ricambiare col miglior sorriso possibile, quello di cui potevo essere capace ieri mattina a Roma, in via del Corso, a 6km dalla fine della mia personale via Crucis coi muscoli a pezzi, ho saccheggiato le mie ultime energie e non credo di essere andato male.

Stavo camminando perchè sono partito con tre amici, obbiettivo 3:30, quello più esperto si è staccato intorno al 10° km giudicando il ritmo troppo alto per lui, io sapevo di non avere questo passo sulle gambe ma pensavo di rallentare, non di scoppiare in questo modo.

Fino al 34° proiezione in linea e quasi tutto bene, quasi tutto perchè sentivo che stavo cedendo ma pensavo anche che restare con loro mi avrebbe aiutato mentalmente, invece nei due km seguenti li ho persi e ho iniziato a fermarmi, da lì in avanti è stato tutto un intervallarsi di camminata/corsa, 300-400 metri alla volta, un' esperienza incredibile, le gambe che si fermano da sole, km fatti a 8:41!

Non ho mai pensato al ritiro però, ho stretto i denti e sono andato avanti, l' ultimo km era intorno al colosseo, roba da leoni insomma, ho trovato chissà dove la forza per tornare ad un impensabile 6'20'' al km e tutto di fila, senza soste, giusto una per pochi secondi sul tappeto finale.

Credo che abbia imparato più da questa maratona che da altre corse finite meglio, quindi come Venditti chiudo con Grazie Roma, nonostante tutto, perchè per la prossima avrò come alleato anche lo stimolo di fare meglio di questa!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

CIAO ROBERTO COMPLIMENTI PER LA TUA MARATONA DI ROMA ANCHE SE CAPISCO DA QUELLO CHE SCRIVI CHE SIA UN PO' AMAREGGIATO DA COME SIA ANDATA L'ULTIMA PARTE DI MARATONA.MA UNA DELLE COSE CHE LA RENDE UNICA è PROPRIO LA SUA IMPREVEDIBILITA'..PUOI ESSERE PREPARATO BENE MA SE NON CI METTI ANCHE QUALCOSA DI PIU DELLE TUE DOTI FISICHE NON SI FINISCE.MI HAI FATTO RIPENSARE E QUASI COMMUOVERE QUANDO DICI.. "CREDO CHE ABBIA IMPARATO PIU' DA QUESTA MARATONA CHE DA ALTRE CORSE FINITE MEGLIO" SONO PASSATI ALCUNI ANNI E 21 MARATONE DALLA MIA PRIMA VENICE MARATHON CORRICCHIATA PER 28 KM E STRISCIATA PER 14KM TERMINATA CON IL TEMPO DI 3:56:05 BE PER ME RIMANE LA MIA PIU BELLA VITTORIA AVERLA FINITA.HO CAPITO MOLTE COSE QUEL GIORNO NON SOLO DELLE MIE SCARSE CAPACITA FISICHE MA HO SCOPERTO DELLE COSE DI ME CHE NON CONOSCEVO LA FORZA DI REAGIRE ALLA VOCE CHE MI DICEVA "MA DOVE VAI CONCIATO COSI RITIRATI NON FA PER TE"HO LOTTATO QUASI PERSO CAMMINATO CON LO SQUARDO FISSO NEL NULLA DELLA NEBBIA...MA ALLA FINE CE L'HO FATTA!SCRIVENDO QUELLE PAROLE ANCHE TU HAI VINTO LA TUA MARATONA DI ROMA PERCHE HAI COLTO IL CUORE L'ANIMA DELLA MARATONA CHE NON è UNA CORSA è QUALCOSA CHE TI SEGNA DENTRO.SEI UN GRANDE!!! CIAO ROBERTO... MAURO UN COMPAGNO DI SQUADRA DEL MITICO MARATHON CLUB

Leonechecorre ha detto...

Ciao Mauro, grazie per l'incitamento!
Come mi hai detto tu nel pullman sto cercando una maratona vicina usando questa come lungo, o magari mi preparo meglio per Fano!!!
Grazie ancora