Domenica mattina, dovrei alzarmi
intorno alle 5:30 per fare colazione e prendermela un po' con calma
prima di passare a casa di un amico, salirlo in auto e andare a
Rimini per correre la mezza Rimini-San Marino.
Tutto saltato: sveglia e colazione,
grande fuga per arrivare in orario (Quasi) e via, odioso correre la
mattina!
Anche lo stato di forma non è dei
migliori, ultimamente ho corso più che altro per tenermi in forma
tra alcuni impegni e anche per liberare la testa (Non è che
normalmente corro per vincere gare, però a volte uno straccio di
buon senso negli allenamenti provo a metterlo), l'ultima corsa lunga
risale alla Rimini-Verucchio di inizio luglio.
Su quelle strade mi avvio ancora per
una mezza in salita, per dei tratti infatti
si corre sullo stesso
asfalto, anche se con una luce diversa, l'altra gara è di
pomeriggio, a volte sembra proprio un altro paesaggio grazie al
cambio di luminosità.
È in uno delle salite più dure che mi
trovo sfinito, non so di preciso che km sia ma è una brutta pendenza
ed inizio a guardare la linea bianca a sinistra della strada, ci sono
sopra a testa bassa, sbuffo e ogni tanto guardo in alto per capire se
e quando si potrà rifiatare.
Poi inizio a pensare che tutta la corsa
che abbiamo fatto in passato sia stata per questo momento, dalla gara
più bella ed entusiasmante all'allenamento più svogliato o
all'apparenza inutile, anzi, è in pratica una cosa unica; un'eterna
rincorsa, uno smisurato slancio che non finirà certo in questa
salita, con questa gara.
Io ricordo canzoni riscoperte grazie
alla corsa, ricordo dov'ero e la voglia di non uscire da quei momenti
con quella musica nell'mp3, un allenamento con un amico che ti
racconta cose difficili, un inaspettato tramonto corso a fianco di un
campo con una luce spettacolare, i fiocchi di neve sulla faccia,
ricordo un'uscita che non volevo fare poi invece proprio grazie a
quella ho conosciuto nuovi compagni di strada...
Anche tutto questo è dentro e legato
al me di questo momento difficile sopra una riga bianca, non mollare
è rispettare anche quelle circostanze, vissute perchè io sia quello
che sono adesso, ma anche per preservare il me futuro da tentazioni
di rinuncia.
Ci saranno momenti più duri di questo,
ma è anche grazie a questo, sommato a tutti i metri percorsi prima,
che avremo maggiore consapevolezza di noi stessi, tenendo duro oggi
abbiamo rispettato il passato ed il futuro insieme, correre ci rende
eterni, fuori dallo spazio, fuori dal tempo.
(Poi chiuderò in 1h e 54', ma come
sempre, non è il tempo che conta)
3 commenti:
Penso di essermi innamorato di te. Tony the Cat
ciao Leone, io più semplicemente penso che potresti scrivere racconti, se già non lo fai.
1h e 54'!
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