E' mentre corro e sbuffo tra i
saliscendi della “Corsa di Arrigo”, domenica mattina, a Castel
Rigone che mi ri-viene in mente la grandezza di Valentino Rossi.
Arriva così, uno di quei pensieri che
non sembrano legati a niente e sono fuori contesto, si presenta e
basta, all'improvviso, come sabato pomeriggio, quando in superstrada
la radio mi avvisa della sua vittoria, o forse arriva per non farmi
pensare al mio pessimo stato di forma, boh?
Fatto sta che c'è, e corro, e allora
penso che essere un campione, anzi un fuoriclasse, è anche saper
stare 1000 lunghissimi giorni, un tempo infinito, a sentirti dire che
sei finito, a leggere brutti giochi di parole col tuo nome (Vale non
Vale, Vale ancora ecc.), a lottare
comunque con gente normale per un
settimo posto in attesa di mettere un'altra tacca sulla carena della
moto, come i vecchi piloti di guerra facevano sulle carlinghe.
Circostanze favorevoli? Può darsi,
però è anche qui che sta il talento superiore, nello sfruttare al
meglio quello che viene messo sul piatto afferrando il più
possibile, in questo caso il più possibile è stato “tutto” il
possibile, una totalità per dirci che non è finito, ma del resto
come possono finire le leggende?
Per la loro stessa natura non è
possibile, i miti non finiscono mai; Eddy Mercks, Maradona, Ayrton
Senna come possono finire, che vuol dire finire? Il loro essere miti
li porta fuori dal nostro normale modo di idealizzare il tempo.
Io invece non sono un mito, il mio il
tempo finisce e scorre impietoso, mi comunica che sto correndo una
gara che l'anno prima terminai più veloce e soffrendo di meno, è un
39'05'' che non promette niente di buono per la mezza che mi aspetta
sabato, però è la “mia” mezza, la prima strada dove ho deciso
di correre 21 km e dove sono poi ritornato molte volte, oramai strada di
casa, e “casa” non può far paura.
1 commento:
I miti sono miti, e li possiamo stimare per il loro modo d'essere, prima che di "vincere" (come non rimanere sbalorditi dall'impresa storica di M.Ali contro quella montagna di Foreman, per esempio?) E poi dai, almeno una volta nella vita siamo stati mitici. PRIMI tra milioni di agguerriti concorrenti...
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