lunedì 7 novembre 2011

Incrinato ma intero


Strana la corsa, ci sono giorni in cui ti aspetti di andare in mille pezzi come un mosaico, invece tiri fuori un 3h e 16' che è anche il secondo miglior tempo di sempre.

Non sono uno che si lamenta preventivamente ma uno realista, in questa gara come “consegna” avevo 30 km tirati con Wonder Woman, poi quello che sarebbe venuto, a piacere, appunto pensavo ad un crollo più deciso, invece ho resistito molto bene.

La partenza è a Forlì, sotto una fitta pioggia, le facce in giro però sono tranquille, è gente abituata alle intemperie e agli sforzi prolungati, prima dello sparo si ripetono i gesti di sempre, i soliti riti scaccia-tensione; chi si riallaccia le scarpe, chi scambia incoraggiamenti con il vicino sconosciuto fino a poco prima, chi promette “bastonate” ai compagni di squadra ecc..., ognuno ha il suo modo di vivere quei minuti sospesi, quel tempo senza tempo che non è più l' orario normale del mondo ma non è ancora il tempo di gara.

Forse la partenza con la pistola si fa apposta, per scuotere da questo momento, infatti ci scuote e si va, pensieri e paure scompaiono, torneranno più avanti, intanto un breve giro nel centro prima di prendere la direzione di Ravenna.
Si corre molto su un' argine di un fiume, un tratto un po' noioso ma non difficile, però la strada è stretta e bisogna stare attenti e concentrati sul proprio passo quando si incontrano gruppi, alcuni corrono a “strappi” e rischiano di portarti via dato che ancora stai bene e il cambiamento di ritmo è poco.

Fino alla mezza c'è poco altro da dire, se non che ha smesso di piovere e che passiamo regolari in 1h e 35' 16'', si inizia un po' a sentire la fatica, è l' ora della prima stretta di denti, bisogna arrivare a trenta senza mollare niente, ai restanti 12 ci penserò quando sarà il momento.
Si esce finalmente dall' argine e si entra a Ravenna, qualche giro interno e siamo al bivio 30-42, la corsa per WW finisce qui, tutto regolare, io proseguo e comincio il conto alla rovescia dei km, mi fermo un attimo ad un ristoro per una banana ed un bicchier d' acqua poi riparto con Daniele, un amico con cui ho corso anche venerdi sera nella sgambata pre-gara.

E' proprio lui che mi aiuta a non mollare in questo momento, lo vedo davanti di poco e decido di seguirlo, anzi mi obbligo, dopo l' uscita dalla strada dei partecipanti alla 30 siamo rimasti in pochi e decido che è meglio avere un riferimento.
Per un paio di km lo precedo, entriamo in un parco, usciamo, entriamo in un' altro e sento della musica, delle ragazze stanno suonando Just a Girl dei No Doubt, per me la musica è rigenerante, meglio di qualsiasi ristoro, mano a mano che corro la canzone finisce, intonano qualcos' altro che non riconosco, ma la canzone non parte, due o tre prove ma non va, io prego che riattacchino, al 35° km accetto di tutto, anche un Van Halen (No Jump o mi ritiro) o un Bon Jovi (Solo per ieri, oggi non vale), basta che facciate presto, finalmente parte Sweet child o' mine dei Guns, salvo!

Passo vicino e saluto col segno del Rock, ora posso affrontare meglio gli ultimi km, mi rinfilo nel centro e lotto coi sampietrini sconnessi ed i secchi cambi di direzione dei vicoli, ad ogni segnalazione però c' è un addetto all' incrocio che mi saluta e mi dice di non mollare, non lo faccio ed entro in piazza tra gli applausi, lo speaker annuncia il mio nome e una bella ragazza mi infila una medaglia con un mosaico.

Forse Ravenna essendo la città del mosaico è quella che rappresenta meglio l' essenza del maratoneta; come la medaglia tante incrinature, ma comunque tutto intero.