martedì 9 novembre 2010

La pizzetta della piazzetta



Antefatto:
Mercoledi davanti al pc per cercare una mezza da correre domenica, finisco in un bel sito che segnala tutte le gare in Italia, tutte le distanze in tutti i luoghi e in tutti i laghi.
Conoscevo già l' Eroica per ciclisti ed ho sempre sperato in una versione per runner, ora ecco il link davanti a me, vado al sito e cerco la pagina con l' altimetria, il grafico che esce è ok: tre bei picchi sistemati in 37 km, decido subito: sarò uno dei primi eroici (Partecipanti, non di classifica)

In casa due su tre siamo d' accordo: io e la Wonderbaby, vota contrario, o semplicemente si astiene Pancho, il saggio gatto.
Il bello di una squadra podistica come la nostra è che puoi chiamare i compagni, anche di sabato, chiedendogli di passare la domenica mattina su ripide salite per 37 km come se fosse la cosa più naturale del mondo, come se uno chiedesse di prendere un caffè o una birra insieme.

Fatto:
Infatti si aggiungono in tre, riempiamo la mia Punto e domenica mattina si parte alle 6 e mezzo.
Arriviamo a Gaiole in Chianti intorno alle otto, prendiamo i nostri nomi sulla strada (Io sono il 2551) e si fanno le solite operazioni pre-partenza, si va ad un bar nella piccola piazza chiedendo se possiamo lasciare le chiavi che riprenderemo dopo, io punto un' invitante pizzetta in vetrina, base bianca, con olive e pomodori.
“Ora è tardi per fare colazione ma dopo sarai mia” penso.

Non siamo tantissimi (Parlando con un' organizzatore mi ha detto che è stata creata un po' al volo, messa così siamo tanti) e non c' è ressa alla partenza per stare nella prima fila, qui vale di più il concetto di correre per se, certo, poi se sei messo bene e ti danno un prosciutto non è che lo dai indietro.

Alle nove si parte, il primo tratto è favorevole, il gruppo è già sparpagliato, io mi attacco a Luca (Il mio compagno di squadra, che nel cognome ha un' aquila e infatti in questa gara si comporta come tale, sale bene e plana altrettanto bene in discesa) e David, un simpatico ragazzo toscano tutto vestito di nero, Diabolik con l' accento di Benigni insomma.

Sento che il passo è un po' spedito per me, però decido di stare con loro, arriviamo alla base della prima salita in media 4'25'', non conosco i posti e le tre cime che faremo le battezzo nell' ordine: L' Alpe d' Huez, il Mortirolo e lo Zoncolan, o come dice Auro Bulbarelli: lo Zon-co-lan!
La prima passa bene, molto bella e piena di stretti tornati che ci portano in cima ad una tenuta (Brolio?), si va bene tutti e tre ma si vede che l' Aquila ha una marcia in più ed infatti è quello che svalica meglio, poi giù per una discesa sterrata tra belle vigne e splendidi colori, si torna a buone velocità e riprendiamo a parlare dopo l' apnea della salita.

All' inizio del Mortirolo Diabolik, con la coscienza che non ho io, si stacca un po', vedo le rampe sopra e seguo l' Aquila a distanza, si corre sul tratto che mi è piaciuto di più, tra gli uliveti e sotto il sole che si è appena svegliato.
Luca si ferma al ristoro in cima e mi aspetta, si riparte insieme ma non ho più il suo passo neanche in discesa, lui va e io provo due km tranquilli, poi mi sembra di stare meglio e spingo.

Ci ritroviamo al ristoro ad un bivio, siamo a 27,5 km, mentre bevo guardo sopra e vedo che sta arrivando un gruppetto ad una buona andatura, Luca riparte bene, io meno, infatti verrò infilato da tutti sullo Zoncolan, la terza salita.
Per loro visto da dietro devo sembrare un bocconcino appetitioso, (Podisticamente parlando intendo, non pensate male) si vede troppo bene che sto saccheggiando le ultime energie, provo a seguire Diabolik ed un' altro ma per poco, sento i muscoli duri e devo gestire i crampi fino alla fine.

Mi passa anche la prima donna e la incito mentre io sono fermo per “tirare” le gambe, riparto e altra discesa, questa tremenda per le mie condizioni, corro un po' all' indietro, me l' hanno consigliato alla Pistoia-Abetone, non so se funzioni ma a questo punto tanto fa avanti che indietro.
Arrivato ad un bivio riconosco il tratto dell' inizio, capisco che ci siamo, non devo farmi prendere dalla fretta di arrivare, ogni passo che allungo più del lecito è una fitta che oramai conosco bene e che rischia di fermarmi, percorro il lungo rettilineo con le scarpe che a volte fischiano, le alzo al minimo e quindi a volte striciano, sono più rumori di basket che di corsa, passano due in bici e mi dicono che l' è finita.

Un altro po' di sofferenze e l' è finita davvero, arresto il Garmin a 3h e 10' ed ad un dignitoso passo medio di 5'09'', ora sono un Eroico.
Una gradevole doccia ed un ottimo ristoro si aggiungono alla mattinata passata, manca solo un' ultima cosa: la pizzetta della piazzetta, oltre che eroico sono uno di parola e la sparisco con una bella chiara media.

1 commento:

Anonimo ha detto...

una corsa davvero a tratti eroica, e un bocconcino meritato (non tu ovviamente, la pizzetta...)