Corsa, strada, quindi libertà, ma anche nuvole grigie e
troppi vestiti addosso.
Poi arriva una canzone che porta odore di primavera, porta
anche ricordi di gente che non c'è più e che non tornerà, e non per scelta, ma è
comunque una musica allegra.
Allora capisco definitivamente a che serve l'inverno, è
l'attesa che mi fa apprezzare il sole che verrà e che mi chiuderà un po' gli
occhi, è la fiducia in giornate splendenti, dove se qualcosa non va bene c'è una
luce spettacolare e maestosa che deride e minimizza tutto, è l'ipotesi di stare
con la camicia incollata alla schiena e fregarsene...
Tutto serve, anche queste giornate che chiamare grigie è
riduttivo e scontato, sono il passepartout che metto intorno alla foto della
stagione che verrà e che quindi ne risalta i colori, che me ne porta un po'
anche se è ancora presto.
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