domenica 28 dicembre 2008

Cario diario

Domattina inizierò il programma di alenamenti in vista della maratona di Roma del 22 Marzo, sarà la mia seconda 42 km dopo Ravenna nel 2005, quindi era l' ora di tornare sulla distanza leggendaria, o per lo meno di riprovarci, dato che fino a che non l' hai finita non si può dire niente.

Mi ricordo che quando preparai la prima, la sera precedente avevo appena iniziato un diario, tempo fa ho riletto alcuni pezzi e sono stato riportato con precisione a quei momenti, non avevo mai tenuto un quaderno di memorie personali e pochi mesi dopo finita la maratona smisi di scriverlo, ora inserisco in questo post la trascrizione di quella prima doppia volta (Diario e maratona):

Domenica 26-06-2005

Domani inizierò la preparazione per la maratona di Ravenna del 18 Settembre, mancano 84 giorni, diviso 2 fa 42, come i chilometri di una maratona, ogni giorno che passa mi avvicinerò di 500 metri alla linea di partenza.

Inizio questo diario come supporto mentale all’allenamento fisico che sosterrò verso quello che sarà un giorno speciale, uno spartiacque, un evento che che mi farà ricordare le cose con un prima o dopo di, ma anche per non perdere niente di quello che sarà.

Perchè come dice Mauro Covacich la Maratona è un’arte marziale, dove non si inventa niente, o c’è o non c’è nelle gambe, ma ci deve essere anche nella testa, tutto deve tendere a quell’ obiettivo, tenere un diario può essere un modo di fare ordine mentale.

Ho finito oggi di leggere la “Storia dei greci” di Indro Montanelli, immagino un parallelo con i loro, che hanno passato buona parte della loro antichità a farsi guerre ma hanno gettato le basi della cultura occidentale (Filosofia ,astronomia , medicina , teatro, ecc…), mi piace pensare che questi tre mesi saranno per me duri, novanta giorni di “guerre” che non getteranno certo basi così nobili ma comunque per me significative.

Mi è venuta in mente quella frase di Graham Greene in cui afferma: “In Italia, sotto i Borgia, per trent'anni hanno avuto guerre, terrore, assassinii, massacri: e hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera, hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e cos'hanno prodotto? Gli orologi a cucù.”

Nessun commento: