giovedì 13 febbraio 2014
Gli attacchi di Paolo Conte
Un aeroplano nell'aria bionda e calda vola piano...
La donna è con me, è molto di più di una donna qualsiasi...
Farà piacere un bel mazzo di rose e anche il rumore che fa il cellophane, ma una birra fa gola di più in questo giorno appiccicoso di caucciù...
Una giornata al mare, solo e con mille lire...
Che ora fai, È un'ora inglese, si va, agguanta la mia mano e ce ne andiamo tanto di noi si può fare senza,e chi vuoi che noti mai la nostra assenza...
Areonautico è il cielo, vuoto abissale sarà, senza orologi quel viaggio tra stelle e cenere andrà...
Sono tutti attacchi di canzoni di Paolo Conte, pochi riescono a farmi entrare in atmosfere/mondi così istantaneamente, e Conte ti ci porta per mano o sussurrandolo, senza intro di batterie o chitarre.
Non è che non mi piacciano gli altri modi, è che quello di Conte è diverso, è il suo, sempre diverso ma sempre lo stesso.
Un biglietto da visita che a volte non ha bisogno nemmeno di parole, in Bartali, prima di partire con il testo, sono su un paracarro, sudato e con voglia di birra già quando parte il piano.
Via, via, vieni via di qui, niente più ti lega a questi luoghi, neanche questi fiori azzurri…
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