martedì 23 novembre 2010

Le sarde di Palermo

La gita a Palermo è già finita, scrivo questo post per la strada del ritorno, al semibuio del pullman.
Non ero mai stato in Sicilia, quest' anno grazie alla corsa sono stato a Siracusa, ed appunto, Palermo.

Il sabato si gira per la città e si pranza vicino all' albergo, scopro a 36 anni la pasta con le sarde, decido che sarà uno dei premi per il giorno dopo, dato che anche a cena non si può esagerare.

La mattina della gara la colonnina di mercurio (Termine da tg) segna 20 gradi e si sentono tutti, prima del via incontro Vincenzo(Panormitanus, amico di Running Forum), anzi, è lui che riconosce me dal numero e mi chiama per un abbraccio "volante", poi si parte insieme io, Wonder Woman e Luca l' Aquila con l' idea di viaggiare a 4'30'' al km.
Al secondo pero' si entra subito nella salita del Parco della Favorita e ridimensioniamo le aspettative, so che salirà per sette km ma me l' aspettavo più dolce, non si può intestardirsi col ritmo da subito.

Questo pezzo io e WW lo gestiamo così, l' Aquila sta meglio, si vede e infatti vola per il parco.
Una volta usciti si ritorna al contrario per il viale della partenza e si sale verso Piazza Politeama, di fronte al nostro hotel, un bel giro nel centro, sfiorando la Cattedrale prima dell' impegnativa salita del Palazzo dei Normanni, tutto in un percorso che si intreccia molte volte e che permette di incontrare i compagni che ci pecedono o quelli dietro.

Si riscende verso l' arrivo e quindi si inizia il secondo giro, si aggiunge a noi Luca the Boss (Il presidente) ed entriamo in tre alla Favorita per il secondo giro.
Verso l' uscita inizio a sentire la fatica, raggiungiamo un' altro trio, si scambia due battute ma non sono particolarmente brillante, il caldo mi sta segando pian piano e voglio tenere tutte le energie.
Al ristoro non ascolto i consigli di Benigni a Lillo (Se vai a Palermo non toccare le banane) e ne prendo una.

Siamo intorno al 34-35 km e il trio inizia impercettibilmente ad allentarsi, per chi ci vede da fuori siamo ancora tre che corrono insieme, in realtà è il momento in cui ognuno inizia a fare i conti con se stesso, e probabilmente io sono quello a cui tornano di meno.

Schivo un ciclista immobile, che decide di diventare mobile quando passo io, sono cambi di traiettoria e di ritmo che con la sensibilità dovuta ai km sulle gambe pesano di più, circa trecento metri dopo un bambino inizia ad attraversare con la sua bici, mi viene da sinistra, molto piano, io tiro dritto, ''Si fermerà'' penso, come penso che sia impossibile che non mi abbia visto, non si ferma e mi prende la gamba sinistra, non cado ma resto in piedi a stento sbilanciato in avanti.

Qui crolla il mio già debole castello di carte, non ho la forza di riprendermi e seguire i miei soci, ora saranno razzi amari, già conosco bene il menù: salite e crampi.
Al 37' prima sosta per tirare i muscoli, sulla salita del Palazzo dei Normanni, una volta dentro cammino per godermelo e riprendermi un po', poi riscendo e penso che in serata, quando tutto sarà finito, sarò davanti ad un piatto di pasta con le sarde.

Nella testa mi parte la canzone ''Hold on'', tieni duro, e lo faccio, oramai è finita, la gente mi incita e mi ricarica un po.
Al 41 mi passa un americano simpatico e mi dice ''Dai amico andiamo'', ringrazio ma non posso forzare.
Spingo un po' di più invece negli ultimi 200 metri, perché corro a fianco alla transenna del pubblico che mi incita calorosamente, ed infatti i muscoli mi si bloccano e chiudo con un passo da marionetta ubriaca.

Scopro il crono solo al termine, ho smesso da un po' di preoccuparmi di lui, avevo cose più terrene nel finale, viene fuori un 3h 30' e 09'' di real, sono contento, anche se restano quegli antipatici dieci secondi in più, secondi spazzati via dalla birra bevuta in gruppo all' arrivo e sepolti totalmente con le sarde della sera!

martedì 16 novembre 2010

Futuristi



Ultimamente per indicare una parte politica che si sta staccando dal governo viene usata sempre una parola: futuristi.

NO, assolutamente, non se la meritano, i veri futuristi erano ben altra cosa*.


*Per la storia pagarono la loro adesione al fascismo, ma almeno lo fecero fino in fondo, non come tanti opportunisti, vedi Ex RSI diventati improvvisamente comunisti, e lo dice uno che il 9 ottobre ricorda il Che, non un nostalgico.

martedì 9 novembre 2010

La pizzetta della piazzetta



Antefatto:
Mercoledi davanti al pc per cercare una mezza da correre domenica, finisco in un bel sito che segnala tutte le gare in Italia, tutte le distanze in tutti i luoghi e in tutti i laghi.
Conoscevo già l' Eroica per ciclisti ed ho sempre sperato in una versione per runner, ora ecco il link davanti a me, vado al sito e cerco la pagina con l' altimetria, il grafico che esce è ok: tre bei picchi sistemati in 37 km, decido subito: sarò uno dei primi eroici (Partecipanti, non di classifica)

In casa due su tre siamo d' accordo: io e la Wonderbaby, vota contrario, o semplicemente si astiene Pancho, il saggio gatto.
Il bello di una squadra podistica come la nostra è che puoi chiamare i compagni, anche di sabato, chiedendogli di passare la domenica mattina su ripide salite per 37 km come se fosse la cosa più naturale del mondo, come se uno chiedesse di prendere un caffè o una birra insieme.

Fatto:
Infatti si aggiungono in tre, riempiamo la mia Punto e domenica mattina si parte alle 6 e mezzo.
Arriviamo a Gaiole in Chianti intorno alle otto, prendiamo i nostri nomi sulla strada (Io sono il 2551) e si fanno le solite operazioni pre-partenza, si va ad un bar nella piccola piazza chiedendo se possiamo lasciare le chiavi che riprenderemo dopo, io punto un' invitante pizzetta in vetrina, base bianca, con olive e pomodori.
“Ora è tardi per fare colazione ma dopo sarai mia” penso.

Non siamo tantissimi (Parlando con un' organizzatore mi ha detto che è stata creata un po' al volo, messa così siamo tanti) e non c' è ressa alla partenza per stare nella prima fila, qui vale di più il concetto di correre per se, certo, poi se sei messo bene e ti danno un prosciutto non è che lo dai indietro.

Alle nove si parte, il primo tratto è favorevole, il gruppo è già sparpagliato, io mi attacco a Luca (Il mio compagno di squadra, che nel cognome ha un' aquila e infatti in questa gara si comporta come tale, sale bene e plana altrettanto bene in discesa) e David, un simpatico ragazzo toscano tutto vestito di nero, Diabolik con l' accento di Benigni insomma.

Sento che il passo è un po' spedito per me, però decido di stare con loro, arriviamo alla base della prima salita in media 4'25'', non conosco i posti e le tre cime che faremo le battezzo nell' ordine: L' Alpe d' Huez, il Mortirolo e lo Zoncolan, o come dice Auro Bulbarelli: lo Zon-co-lan!
La prima passa bene, molto bella e piena di stretti tornati che ci portano in cima ad una tenuta (Brolio?), si va bene tutti e tre ma si vede che l' Aquila ha una marcia in più ed infatti è quello che svalica meglio, poi giù per una discesa sterrata tra belle vigne e splendidi colori, si torna a buone velocità e riprendiamo a parlare dopo l' apnea della salita.

All' inizio del Mortirolo Diabolik, con la coscienza che non ho io, si stacca un po', vedo le rampe sopra e seguo l' Aquila a distanza, si corre sul tratto che mi è piaciuto di più, tra gli uliveti e sotto il sole che si è appena svegliato.
Luca si ferma al ristoro in cima e mi aspetta, si riparte insieme ma non ho più il suo passo neanche in discesa, lui va e io provo due km tranquilli, poi mi sembra di stare meglio e spingo.

Ci ritroviamo al ristoro ad un bivio, siamo a 27,5 km, mentre bevo guardo sopra e vedo che sta arrivando un gruppetto ad una buona andatura, Luca riparte bene, io meno, infatti verrò infilato da tutti sullo Zoncolan, la terza salita.
Per loro visto da dietro devo sembrare un bocconcino appetitioso, (Podisticamente parlando intendo, non pensate male) si vede troppo bene che sto saccheggiando le ultime energie, provo a seguire Diabolik ed un' altro ma per poco, sento i muscoli duri e devo gestire i crampi fino alla fine.

Mi passa anche la prima donna e la incito mentre io sono fermo per “tirare” le gambe, riparto e altra discesa, questa tremenda per le mie condizioni, corro un po' all' indietro, me l' hanno consigliato alla Pistoia-Abetone, non so se funzioni ma a questo punto tanto fa avanti che indietro.
Arrivato ad un bivio riconosco il tratto dell' inizio, capisco che ci siamo, non devo farmi prendere dalla fretta di arrivare, ogni passo che allungo più del lecito è una fitta che oramai conosco bene e che rischia di fermarmi, percorro il lungo rettilineo con le scarpe che a volte fischiano, le alzo al minimo e quindi a volte striciano, sono più rumori di basket che di corsa, passano due in bici e mi dicono che l' è finita.

Un altro po' di sofferenze e l' è finita davvero, arresto il Garmin a 3h e 10' ed ad un dignitoso passo medio di 5'09'', ora sono un Eroico.
Una gradevole doccia ed un ottimo ristoro si aggiungono alla mattinata passata, manca solo un' ultima cosa: la pizzetta della piazzetta, oltre che eroico sono uno di parola e la sparisco con una bella chiara media.

lunedì 8 novembre 2010

1° Eroica

Ieri 1° gara podisitca su parte del tracciato dell' Eroica; imperdibile.

37 Km in 3h e 10'

lunedì 1 novembre 2010

Sotto l' ora e mezza nella mezza

A Borgo Trevi finalmente sotto l' ora e mezza nella mezza: 1h 28' e 54''.
In quello che resterà il fine settimana del bunga-bunga altro grande fatto da ricordare quindi.

Come già detto in occasione della Maratona di Roma il personale "lo senti" prima, parti e percepisci che farai bene, attento a non forzare però.

Dopo la partenza (A sorpresa per uno sparo improvvisato) parto abbastanza veloce e faccio due km a 4'05'' e 4'08'', poi mi stabilizzo intorno a 4'14''-4'15'', aiutato anche dal fatto che il tracciato è piatto e scorrevole.
Per qualche km piove, ma il pensiero è più che altro per il vento, vento che proverà a farmi soffrire nel punto più difficile, il tratto che va dal 14° al 16° e si corre in una pista ciclabile rialzata e quindi più esposta.

Dico proverà perchè capisco subito che questo è il momento che fa la differenza, appena entrato dopo la curva in salita inizio a spingere e guardare il Garmin, non devo cedere niente, anche per un fatto mentale e non solo cronometrico, corro "di cattiveria" e raggiungo uno a circa metà del rettilineo, da lì in avanti sarà un prezioso alleato per portare a casa questo tempo, senza parlarci capiamo che ci possiamo aiutare ed è bello ed esaltante.

Al ristoro successivo il mio nuovo collega di stenti non riesce a prendere niente, gli passo il bicchiere che sono riuscito a beccare io, siamo Coppi e Bartali (Senza bici) che si passano la borraccia, scendiamo e risaliamo due sottopassi che a questo punto della gara sono l' Alpe d' Huez e il Mortirolo (Esagero ma così sembra più epica), meno due km e gran finale, iniziamo a tirare e si va a 4' 06'', lui anche qualcosa di più dato che all' arrivo mi da sette secondi.

Ci salutiamo dopo l' arrivo senza parole, ancora affannati, in sintonia con la nostra gara quindi.

Anche ieri 100°, come alla mezza di Ponte San Giovanni, non posso giocarlo al lotto perchè i numeri arrivano fino a novanta, prossimo obiettivo quindi sotto la 91° posizione?