lunedì 30 novembre 2009

La porti un bacione a Firenze


Quarta Maratona dell' anno, la prima sotto le tre ore e trenta, per due secondi, però sempre sotto è!
Nel mese trascorso da quella di Venezia mi sono "ricaricato" abbastanza bene correndo il minimo sindacale e spesso senza orologio; un' uscita light il martedi, una normale il giovedi e una la domenica.

Si parte presto da Città di Castello, alle 5:45, non col vapore come come dice la canzone ''La porti un bacione a Firenze'' ma col pullman, e l' atmosfera già sa di gita.
Occupiamo il tempo a parlare di... tempi naturalmente, tra chi spara crono improbabili o chi li dice alti in modo da far bene sicuro in base alle previsioni, io dico (Davanti alla telecamera) 3h e 28'.

Arrivati a Firenze i soliti riti: ci si mette in tenuta da runner, si attacca alla maglia il nostro nome sulla strada, il mio sarà il 1895, si consegnano le borse e si prende la navetta che ci porta al Piazzale Michelangelo, dentro ci deve essere un arbre magique gigante al profumo di crema scaldamuscoli.
Una volta scesi incontro altri ragazzi che conosco, amici con cui spesso d' inverno mi alleno, siamo in gabbie diverse e ci lasciamo, in quella con i pettorali celesti siamo in molti della mia squadra, alcuni vogliono stare sotto le tre e trenta, altri faranno da appoggio, per lo meno questa è l' idea di partenza.

Io sono da una parte col mio compagno di Maratone Luca, delle mie cinque ben tre le ho fatte con lui, per lo meno partiamo insieme, poi abitualmente lui va via nel finale e io cedo.
Decidiamo di stare col gruppone amico delle tre e trenta ma dopo il via ci perdiamo subito, si accelera perchè pensiamo di essere dietro, forse un po' troppo e non rivediamo nessuno (Per ora)
.

Dopo un po' si affianca un altro amico e per un tratto si va in tre, in compagnia e in una gara con così tanta gente i primi km passano che è una meraviglia.
Si arriva alla mezza tranquillamente, siamo rimasti io e Luca, il passaggio è 1h e 42, sono in proiezione per il mio personale ma sento che non posso farcela, lo percepisco senza drammi, potrei sfiancarmi ma non ha senso con una Maratona alle spalle da poco e un' altra davanti.

Lascio andare Luca intorno al 25°, è uno dei buchi neri di una 42 km, in pochi secondi devi capire se puoi o non puoi, ci vuole più volontà per non andare che per forzare.
I primi momenti da solo, anche se siamo diecimila, sono un po' così, devo riordinare il passo e le idee, poi si entra in Piazza Duomo e si dimentica tutto, il mio km più veloce: 4' e 19'', le transenne stringono la corsia e dietro sono piene di gente festosa che incita, sembra una tappa dolomitica del Giro D' Italia.

Passata la sbornia da pubblico inizia la Maratona vera e propria, si entra al Parco delle Cascine e si fanno i conti, tengo bene il passo che mi sono imposto, più o meno 4'55'', per un paio di km corro affiancato ad una ragazza , poi decidiamo di parlarci; lei è reduce da New York e ha trovato "buona'' la mia andatura, in quel momento però fa comodo a tutti e due avere un riferimento.

Corriamo appaiati fino al 40° all' ingresso nel centro tornano i miei amici crampi, ero in pensiero, li aspettavo prima a dire la verità, ogni tanto mi scappa un mezzo grido, giusto mezzo, se fosse stato tutto asfalto liscio sono sicuro che avrei tenuto fino alla fine, invece ai primi sampietrini divento Pinocchio, inizio a correre come un burattino e lascio a malincuore la compagna di strada, il "sesso debole" mi da' la prima bastonata, la seconda arriva poco dopo quando vengo superato da un' amica del mio club, faccio come nei cartoni di Wile E. Coyote: la testa prova a seguirla ma le gambe restano indietro.

Ai -500 metri sono costretto a fare stratching su una transenna, il cronometro non lo guardo più da quando sono di nuovo solo, passa un ragazzo con un cappello nero e mi da una pacca/carezza per incitarmi, lo guardo e riparto, chiudo bene, accelero un po' ed ecco i crampi a pochi metri dall' arrivo, vedo il tempo gara intorno a 3h e 31' e passo sotto camminando, con sorpresa scopro che il mio Real Time è 3h 29' 58''.

I secondi mi hanno perseguitato tutto l' anno, non sto ad elencare, ma a volte per poco ho perso abbastanza (Si parla di sport e basta per fortuna), stavolta che alla fine non ci speravo più li ho ''fregati'' io, mi piace pensare che questi due in particolare li ho guadagnati al 29° km, nell' accelerazione tra la folla della tappa dolomitica, per questo ringrazio Firenze e i fiorentini e chiudo modificando un po' la loro canzone:

La porti un bacione a Firenze;
un vedo l'ora quando tornerò.
La vostra cittadina
graziosa e sì carina,
la ci ha tant'anni eppure la
un n'invecchia mai.
Io porto i bacioni a Castello
di tutti i fiorentini che incontrai.


(Tra gli highlights di questa giornata va indubbiamente la visione di Luca nel dopogara che arriva con tre Becks, magico)

giovedì 26 novembre 2009

Basta la salute e un paio di scarpe nuove


Sto davanti al pc più di prima ma riesco ad aggiornare il blog meno di prima, misteri dello spaziotempo.

Intanto siamo già arrivati alla Maratona di Firenze, è passato malapena un mese da Venezia, ci andrò con la rendita della preparazione precedente, o così spero, gli allenamenti più intensi tra le due sono state due mezze Maratone.
Non so come partire, magari lo invento al momento, vedo come mi sento domenica mattina.

Dice Nino Manfredi in "Tanto pe' cantà'':
basta 'a salute
quanno c' è la salute c' è tutto
basta 'a salute e 'n par de scarpe nove
poi girà tutt'er monno
e m' accompagno da me...

Io, bene sto bene, ho fatto le scarpe nuove per correre, sono a posto!!!

lunedì 16 novembre 2009

Gara non gara


Forse in questi ultimi tempi ho caricato troppo, sono tornati dei doloretti che conosco bene, anni fa nella fase acuta rimasi bloccato a letto per due giorni (Anche perchè per fare l' eroe di nonsocosa non volevo chiamare la guardia medica).

Domenica passata, dopo i 10 km con tratti in salita della "Straperugia", mi è capitato di svegliarmi tre/quattro volte con i dolori della pubalgia, allora settimana di scarico con due uscite abbastanza corte e senza spingere.
Domenica questa tutti a Ponte Felcino per il Raduno Podistico Interregionale, una 20,5 km non competitiva, ottimo allenamento in vista di Firenze.

Non dovrei forzare, anzi, per come sto la mattina dovrei correre la distanza più corta; 10 km, naturalmente faccio quella lunga e la "tiro" un po', media finale 4'28'' al km, se non fosse per i dolori al basso ventre sarei quasi a posto.
Ho fatto una gara "presidenziale", tutta in compagnia del presidente, fossi stato solo al bivio della dieci avrei svoltato, per qualche km ci ha accompagnato anche Wonder Woman, una ragazza con dei tempi spaventosi per quanto erano veloci!

Alle dieci di stamattina ero in farmacia a comprare la fascia elastica per gli esercizi da fare in casa, noiosissimi ma ci sono abituato , ogni tanto questo malessere ritorna a farmi visita e dalla prima volta (Primavera 2006) ho fatto migliaia di isometrie, stratching e addominali, pensandoci bene dovrei avere l' addome come gli spartani del film "300", ma non ce l' ho.

Finita la "gara non gara" al ristoro c' erano anche i fagioli con le cotiche, per me due giri di cui uno abbondante, sarà anche per questi motivi che non ce l' ho?

giovedì 12 novembre 2009

Quella camminata strana - Un anno (E tre Maratone) dopo

Riguardando le immagini della Maratona di Venezia nei miei pensieri è tornato d' attualità questo post del 20 Novembre 2008 sul modo di correre:

"Tutti i podisti hanno un modo personale di correre, una postura riconoscibile, con qualcuno ci vuole un po' più di tempo per impararla ma alla fine li distinguiamo tutti i nostri simili.
Ad esempio quando li vediamo sbucare dalla collinetta davanti a noi, a cento e più metri, mentre vengono verso di noi iniziamo un analisi iniziale generica, dopo pochi passi già possiamo inserirlo in una delle due categorie: Jogger o Runner.

Se viene incluso tra i runner il riconoscimento diventa più semplice, a questo punto tutto può essere utile, specialmente d'inverno quando ci si veste di più e si corre principalmente al buio, certo, per riconoscere qualcuno basterebbero due passi di numero, ma in media devo osservare un piccolo tratto.

Chissà come sono io visto "dal fuori", le prime volte che correvo credevo di essere una cosa simile ad una statua greca, slanciata ed aggraziata nel suo movimento, poi mi sono ricreduto guardando le varie foto in corsa o le vetrine di passaggio."

Dopo l' arrivo di Venezia confermo questo ripensamento, ora non ci sono più dubbi!
Guardatemi se volete

domenica 8 novembre 2009

Il fatto è che non ci sono fatti

E' molto che non scrivo un post, dopo la Maratona di Venezia del 25 ottobre ho inserito solo il resoconto della stessa e me la sono cavata con un video per il due Novembre, un po' poco per un blog, ma credo che la rete sia andata avanti bene anche senza i miei racconti.

Il fatto è che non ci sono fatti, messo in mezzo tra due 42 km (Venezia e Firenze a fine mese) podisticamente parlando sto passando un periodo di scarico, due Maratone ravvicinate già sono impegnative, non ho voglia di abbuffarmi di km anche in allenamento, anzi, la prima settimana dopo Venezia solo due uscite molto corte senza cronometro e una mezza senza "tirare", tra l' altro con foto sul giornale.

Piccola parentesi; sono10 anni e più che tutti i Lunedi mattina sfoglio i locali, l' unica volta che c'ero (Per puro caso, non per meriti) non l' ho fatto, peccato perchè era un bel primo piano:
Stamattina 10 km a Perugia per la "Straperugia", la media non è venuta male considerando le salite (4'16''), però la cena di ieri sera si è sentita tutta, eravamo da amici ed abbiamo fatto una bella cena etnica umbro-turca-piemontese: due kebab (Buoni, per carità, ma con la digeribilità di due palline da tennis) e di seguito castagne e Barolo, per chiudere una bella grappina, in neanche un' ora ho infranto tutte le regole del mangiare equilibrato; forse la media è migliore di quello che penso.

lunedì 2 novembre 2009

Dormono sulla collina



La canzone più scontata da postare oggi.
Però anche la migliore.

Edgar Lee Masters e Fabrizio De André, irraggiungibili.